GIGI CIFALI
PHOTO LONDON 2025
NOVA EXPRESS MAGAZINE
Londra, dal 15 al 18 maggio 2025
Opening: mercoledì 14 maggio
Stand: W05
Gigi Cifali - Anthology, a cura di Gianluigi Ricuperati, Nova Express Magazine, Photo London 2025, Foto Sebastiano Pellion di Persano, Courtesy l’artista
A Londra, dal 15 al 18 maggio 2025, Nova Express Magazine partecipa alla decima edizione della fiera internazionale di fotografia Photo London, presentando alla Somerset House il lavoro di Gigi Cifali con la curatela di Gianluigi Ricuperati.
Lo stand (W05) espone fotografie che affrontano il tema della memoria collettiva nella serie “Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory” e questioni della consapevolezza ambientale in “Sarno”, “White like the seawater” e “LoW 842”.
Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory” (2013-15) ripercorre gli anni di piombo e della strategia della tensione - tutt’oggi in cerca di verità - attraverso significativi corpi di reato del terrorismo rosso e nero stragista, nel contesto internazionale della Guerra Fredda e dell’operazione Stay Behind, invitando a riflettere sugli archivi e sulle immagini come mediatori della memoria collettiva. Il ricordo sedimentato nella materia costituisce la memoria.
In “LoW 842” (2018-19) le anomalie sparse nella natura avvelenata della Terra dei Fuochi, che nell’era dell’Antropocene possiamo riconoscere altrove a livello globale, vengono ritratte nella loro dimensione materica ed espressione cromatica. Posizionandosi a poca distanza, il fotografo avvicina l’osservatore altrettanto permettendo una esperienza visiva che esorta a soffermarsi. I problemi ambientali riguardano la giustizia sociale, sono legati a scelte della politica ed esigono prese di coscienza da parte di tutti: l’inquinamento rappresenta una violazione dei diritti alla vita e alla salute.
“Sarno” (2021 - in corso) osserva la superfice del fiume campano e dei suoi affluenti che sono tra i corsi d’acqua più contaminati in Europa. Il movimento marmoreo dei monocromi biancastri di “White like the seawater” (2021) appartiene, invece, al riversamento di residui di produzione di Solvay sulla costa tirrenica di Rosignano. Gli sversamenti dell’industria chimica di carbonato di sodio hanno trasformato la spiaggia nei cosiddetti “Caraibi livornesi” che, nonostante le denunce di inquinamento, attirano bagnanti quanto un’incantevole meta turistica. Entrambe le serie fotografiche investigano la percezione cromatica dell’inquinamento idrico nei paesaggi snaturati.
Gigi Cifali, Bitumen littered in nature, LoW 842, 2018-19, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, Sarno #1, 2021 - in corso, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, White like the seawater #1, 2021, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali (1975, Torre del Greco, Napoli) vive e lavora a Milano. Ha studiato fotografia all’University of Westminster a Londra. L’artista fotografa in grande formato e principalmente esplora temi dell’ambiente e della memoria collettiva. Ha esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma, Stadtmuseum Baden-Baden (progetto della Staatliche Kunsthalle Baden-Baden e Mucem), Museu do Dinheiro a Lisbona, Fondation François Schneider a Wattwiller e Odessa Biennale of Contemporary Art. Sue opere sono prese in esame da Mariasole Garacci in “Arte, ecologia e attivismo. L'opera estesa” (postmedia books, 2025), pubblicazione nell'ambito del progetto “Panorama dell'arte italiana del XXI secolo” (2022) della Fondazione La Quadriennale di Roma, che raccoglie la ricerca di undici artisti. Inoltre, sue serie fotografiche sono incluse nei volumi “The Swimming Pool in Photography” con testi di Francis Hodgson (Hatje Cantz, 2018) e “La Photographie contemporaine” di Michel Poivert (Flammarion, 2025). Il libro “C’era una volta in Italia. Gli anni Settanta” di Enrico Deaglio con Ivan Carozzi (Feltrinelli, 2024) contiene fotografie di “Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory” in copertina e all’interno.
Gigi Cifali, Brown blanket with bullet holes - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978), Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, Renault 4 - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978) #2, Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, Destroyed portico column - Piazza della Loggia Bombing (Brescia, 28.05.1974), Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, Alfa Romeo Alfetta 1.8 - Kidnapping of Aldo Moro (Rome, 16.03.1978) #2, Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Shirt A.M. - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978), stampa C-type, 90 x 72 cm
Brown blanket with bullet holes - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978), stampa C-type, 90 x 72 cm
Renault 4 - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978) #1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Renault 4 - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978) #2, stampa C-type, 50 x 40 cm
Alfa Romeo Alfetta 1.8 - Kidnapping of Aldo Moro (Rome, 16.03.1978) #2, stampa C-type, 72 x 90 cm
Destroyed portico column - Piazza della Loggia Bombing (Brescia, 28.05.1974), stampa C-type, 50 x 40 cm
Dalla serie Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15
#1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Dalla serie Sarno, 2021 - in corso
#1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Dalla serie White like the seawater, 2021
Bitumen littered in nature, stampa C-type, 50 x 40 cm
Burnt glass wool at the roadside of rural land #1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Metal waste littered in a sequestered field #1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Dalla serie LoW 842, 2018-19
Gigi Cifali, Alfa Romeo Alfetta 1.8 - Kidnapping of Aldo Moro (Rome, 16.03.1978) #2, Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Nova Express Magazine
Gigi Cifali
A cura di Gianluigi Ricuperati
Stand: W05
Photo London
10° Edizione
Londra, dal 15 al 18 maggio 2025
Preview: mercoledì 14 maggio
Somerset House
Strand, WC2R 1LA
Mercoledì 14 maggio, 11.00 - 21.00: VIP
Giovedì 15 maggio, 11.00 - 13.00: VIP; 13.00 - 20.00: Pubblico
Venerdì 16 maggio, 11.00 - 13.00: VIP; 13.00 - 20.00: Pubblico
Sabato 17 maggio, 11.00 - 12.00: VIP; 12.00 - 20.00: Pubblico
Domenica 18 maggio, 11.00 - 12.00: VIP; 12.00 - 18.00: Pubblico
IG
@novaexpress_mag
@gigi_cifali
www.gigicifali.com
Ufficio Stampa
studio@gigicifali.com / tamara@theknackstudio.com
Tamara Lorenzi / +39 347 0712934
Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory (2013-15)
La serie fotografica “Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory” ripercorre gli anni di piombo e della strategia della tensione, due decenni di terrorismo rosso e nero tutt’oggi cosparsi di ombre e in cerca di verità. L’incapacità di affrontare un passato traumatico alimenta memorie conflittuali e compromette l’insegnamento della storia.
La visione di documentari mi ha dimostrato quanto fosse limitata la mia conoscenza di un periodo, privato di una condivisa rappresentazione socialmente legittimata, che ha segnato la storia d’Italia.
Ho, quindi, deciso di interrogarmi sui meccanismi che regolano la trasmissione della memoria collettiva e sul ruolo degli archivi. Maurice Halbwachs sostiene che ogni gruppo sociale conserva le immagini del passato in maniera selettiva, trattenendo ciò che è funzionale agli interessi del presente. Il passato lascia tracce, ma poi è il presente che ricorda. E come afferma il Jacques Derrida: non esiste potere politico senza controllo dell’archivio, se non della memoria.
Ho scelto di procedere a ritroso cercando reperti - tangibili e visivamente meno noti all’opinione pubblica - del terrorismo sia di estrema sinistra dei gruppi armati di ispirazione marxista-leninista che stragista della destra di matrice neofascista con alcuni apparati dello Stato, nel contesto internazionale della Guerra Fredda e dell’operazione Stay Behind.
Non c’è ricordo senza conoscenza e per ricordare bisogna consultare anche gli archivi. Con il supporto di funzionari del Ministero dell’Interno, Procuratori Generali e rappresentanti dell’Arma, mi è stato consentito l’accesso ai corpi di reato conservati negli Uffici di tribunali - come oggetti sequestrati nei covi di terroristi ed effetti personali delle vittime - e negli autocentri con veicoli colpiti negli agguati.
Gli archivi preservano attraverso il tempo sottostando ai limiti imposti dalle capacità di immagazzinamento. Selezione, smistamento e smaltimento sono decisivi quanto qualsiasi azione di raccolta e conservazione. Inoltre, i criteri di valutazione possono non essere condivisi dalle generazioni successive.
Alla stregua di un’esplorazione archeologica non ho potuto prevedere cosa avrei trovato. Molti oggetti che avrei voluto fotografare non esistono più, mentre altri si stanno deteriorando. L’assenza di informazione non concerne solo la conoscenza che ereditiamo, ma pure la natura degli archivi, che sono luoghi di vuoti di informazione. I loro custodi saranno sempre più coloro che possiedono il potere di decidere cosa riprodurre su supporti più durevoli.
Si innesca una riflessione, particolarmente attuale e sentita, sulla conservazione di documenti e reperti di un pezzo di storia significativo. Ricordare come anche non ricordare è un’attività sociale con un lato etico: dimenticare è colpa. La memoria ha un carattere distributivo, essendo veicolata da testi, documenti e immagini che entrano in relazione tra loro contribuendo a costruire un senso coeso del passato, imprescindibile per la costruzione di un’identità attuale.
L’immaginario collettivo attinge soprattutto dalle riprese e fotografie dell’epoca, che hanno avuto una maggiore diffusione attraverso i media. L’utilizzo delle lastre a colori permette una nuova percezione e attualizza il rapporto con una realtà che in gran parte è stata rappresentata in bianco e nero.
Alcuni segni restituiti non vengono riconosciuti, seppure appartengono a momenti centrali che hanno determinato il corso della storia d’Italia negli ultimi cinquant’anni. Le immagini di tracce rimaste e di quanto è scomparso assurgono a mediatori della memoria di accadimenti che per la generazione adulta appartengono al recente passato e come tali sono indivisibili dalla memoria biografica che ne difende il ricordo, mentre per i giovani sono già parte della Storia.
Rispetto al mio vissuto, ha richiamato reminiscenze d’infanzia, anche di quando mio padre, operaio sindacalista al reparto meccanico dell’Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco, raccontava della crescente preoccupazione nelle fabbriche.
Con la nitidezza dei dettagli del grande formato, le inquadrature ritagliano segni congelati. Ho scelto di posizionare la camera a pochi centimetri, così da consentire all’osservatore di avvicinarsi altrettanto, stimolando un’esperienza percettiva che esorta a soffermarsi e concentrare l’attenzione.
Il ricordo sedimentato nella materia costituisce la memoria: i fori sulla camicia che indossò Aldo Moro il giorno della sua uccisione e sulla coperta in cui fu avvolto, la pietra dilaniata dall’ordigno in Piazza della Loggia e gli indumenti delle vittime, carrozzerie di automobili crivellate, la bomba rudimentale disinnescata sul treno 154 Trieste - Parigi alla Stazione Centrale di Milano, quattro fogli di un block notes dell’Italsider con riflessioni di Guido Rossa sul terrorismo rosso e nero, complotto politico e gangli anticomunisti dello Stato. L’analisi manoscritta dell’operaio e sindacalista CGIL, poco prima di essere ucciso dalle Brigate Rosse nel 1979, è stata condivisa da sua figlia per la prima volta.
Lorenzo Migliorati, studioso di sociologia della memoria, ha scritto: “Questi corpi di reato sono vere e proprie pratiche di memoria, sostanziate di cultura materiale, che sedimentano la narrazione della nostra (nel senso di comunità nazionale) memoria. Ci abiteranno e informeranno la nostra identità, anche se non li vedremo, finché non li nomineremo e li attraverseremo. Il lavoro di Cifali è potente anche per questo: dà forma, nome e sostanza ad oggetti che avremmo potuto non vedere mai.”
Gigi Cifali
GIGI CIFALI
PHOTO LONDON 2025
NOVA EXPRESS MAGAZINE
Londra, dal 15 al 18 maggio 2025
Opening: mercoledì 14 maggio
Stand: W05
Gigi Cifali - Anthology, a cura di Gianluigi Ricuperati, Nova Express Magazine, Photo London 2025, Foto Sebastiano Pellion di Persano, Courtesy l’artista
A Londra, dal 15 al 18 maggio 2025, Nova Express Magazine partecipa alla decima edizione della fiera internazionale di fotografia Photo London, presentando alla Somerset House il lavoro di Gigi Cifali con la curatela di Gianluigi Ricuperati.
Lo stand (W05) espone fotografie che affrontano il tema della memoria collettiva nella serie “Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory” e questioni della consapevolezza ambientale in “Sarno”, “White like the seawater” e “LoW 842”.
Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory” (2013-15) ripercorre gli anni di piombo e della strategia della tensione - tutt’oggi in cerca di verità - attraverso significativi corpi di reato del terrorismo rosso e nero stragista, nel contesto internazionale della Guerra Fredda e dell’operazione Stay Behind, invitando a riflettere sugli archivi e sulle immagini come mediatori della memoria collettiva. Il ricordo sedimentato nella materia costituisce la memoria.
In “LoW 842” (2018-19) le anomalie sparse nella natura avvelenata della Terra dei Fuochi, che nell’era dell’Antropocene possiamo riconoscere altrove a livello globale, vengono ritratte nella loro dimensione materica ed espressione cromatica. Posizionandosi a poca distanza, il fotografo avvicina l’osservatore altrettanto permettendo una esperienza visiva che esorta a soffermarsi. I problemi ambientali riguardano la giustizia sociale, sono legati a scelte della politica ed esigono prese di coscienza da parte di tutti: l’inquinamento rappresenta una violazione dei diritti alla vita e alla salute.
“Sarno” (2021 - in corso) osserva la superfice del fiume campano e dei suoi affluenti che sono tra i corsi d’acqua più contaminati in Europa. Il movimento marmoreo dei monocromi biancastri di “White like the seawater” (2021) appartiene, invece, al riversamento di residui di produzione di Solvay sulla costa tirrenica di Rosignano. Gli sversamenti dell’industria chimica di carbonato di sodio hanno trasformato la spiaggia nei cosiddetti “Caraibi livornesi” che, nonostante le denunce di inquinamento, attirano bagnanti quanto un’incantevole meta turistica. Entrambe le serie fotografiche investigano la percezione cromatica dell’inquinamento idrico nei paesaggi snaturati.
Gigi Cifali, Bitumen littered in nature, LoW 842, 2018-19, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, Sarno #1, 2021 - in corso, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, White like the seawater #1, 2021, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali (1975, Torre del Greco, Napoli) vive e lavora a Milano. Ha studiato fotografia all’University of Westminster a Londra. L’artista fotografa in grande formato e principalmente esplora temi dell’ambiente e della memoria collettiva. Ha esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma, Stadtmuseum Baden-Baden (progetto della Staatliche Kunsthalle Baden-Baden e Mucem), Museu do Dinheiro a Lisbona, Fondation François Schneider a Wattwiller e Odessa Biennale of Contemporary Art. Sue opere sono prese in esame da Mariasole Garacci in “Arte, ecologia e attivismo. L'opera estesa” (postmedia books, 2025), pubblicazione nell'ambito del progetto “Panorama dell'arte italiana del XXI secolo” (2022) della Fondazione La Quadriennale di Roma, che raccoglie la ricerca di undici artisti. Inoltre, sue serie fotografiche sono incluse nei volumi “The Swimming Pool in Photography” con testi di Francis Hodgson (Hatje Cantz, 2018) e “La Photographie contemporaine” di Michel Poivert (Flammarion, 2025). Il libro “C’era una volta in Italia. Gli anni Settanta” di Enrico Deaglio con Ivan Carozzi (Feltrinelli, 2024) contiene fotografie di “Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory” in copertina e all’interno.
Gigi Cifali, Brown blanket with bullet holes - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978), Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, Renault 4 - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978) #2, Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, Destroyed portico column - Piazza della Loggia Bombing (Brescia, 28.05.1974), Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Gigi Cifali, Alfa Romeo Alfetta 1.8 - Kidnapping of Aldo Moro (Rome, 16.03.1978) #2, Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Shirt A.M. - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978), stampa C-type, 90 x 72 cm
Brown blanket with bullet holes - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978), stampa C-type, 90 x 72 cm
Renault 4 - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978) #1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Renault 4 - Murder of Aldo Moro (Rome, 09.05.1978) #2, stampa C-type, 50 x 40 cm
Alfa Romeo Alfetta 1.8 - Kidnapping of Aldo Moro (Rome, 16.03.1978) #2, stampa C-type, 72 x 90 cm
Destroyed portico column - Piazza della Loggia Bombing (Brescia, 28.05.1974), stampa C-type, 50 x 40 cm
Dalla serie Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15
#1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Dalla serie Sarno, 2021 - in corso
#1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Dalla serie White like the seawater, 2021
Bitumen littered in nature, stampa C-type, 50 x 40 cm
Burnt glass wool at the roadside of rural land #1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Metal waste littered in a sequestered field #1, stampa C-type, 50 x 40 cm
Dalla serie LoW 842, 2018-19
Gigi Cifali, Alfa Romeo Alfetta 1.8 - Kidnapping of Aldo Moro (Rome, 16.03.1978) #2, Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory, 2013-15, stampa C-type, Courtesy l’artista
Nova Express Magazine
Gigi Cifali
A cura di Gianluigi Ricuperati
Stand: W05
Photo London
10° Edizione
Londra, dal 15 al 18 maggio 2025
Preview: mercoledì 14 maggio
Somerset House
Strand, WC2R 1LA
Mercoledì 14 maggio, 11.00 - 21.00: VIP
Giovedì 15 maggio, 11.00 - 13.00: VIP; 13.00 - 20.00: Pubblico
Venerdì 16 maggio, 11.00 - 13.00: VIP; 13.00 - 20.00: Pubblico
Sabato 17 maggio, 11.00 - 12.00: VIP; 12.00 - 20.00: Pubblico
Domenica 18 maggio, 11.00 - 12.00: VIP; 12.00 - 18.00: Pubblico
IG
@novaexpress_mag
@gigi_cifali
www.gigicifali.com
Ufficio Stampa
studio@gigicifali.com / tamara@theknackstudio.com
Tamara Lorenzi / +39 347 0712934
Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory (2013-15)
La serie fotografica “Images and Signs: Italy, 1969-89. Practices of Memory” ripercorre gli anni di piombo e della strategia della tensione, due decenni di terrorismo rosso e nero tutt’oggi cosparsi di ombre e in cerca di verità. L’incapacità di affrontare un passato traumatico alimenta memorie conflittuali e compromette l’insegnamento della storia.
La visione di documentari mi ha dimostrato quanto fosse limitata la mia conoscenza di un periodo, privato di una condivisa rappresentazione socialmente legittimata, che ha segnato la storia d’Italia.
Ho, quindi, deciso di interrogarmi sui meccanismi che regolano la trasmissione della memoria collettiva e sul ruolo degli archivi. Maurice Halbwachs sostiene che ogni gruppo sociale conserva le immagini del passato in maniera selettiva, trattenendo ciò che è funzionale agli interessi del presente. Il passato lascia tracce, ma poi è il presente che ricorda. E come afferma il Jacques Derrida: non esiste potere politico senza controllo dell’archivio, se non della memoria.
Ho scelto di procedere a ritroso cercando reperti - tangibili e visivamente meno noti all’opinione pubblica - del terrorismo sia di estrema sinistra dei gruppi armati di ispirazione marxista-leninista che stragista della destra di matrice neofascista con alcuni apparati dello Stato, nel contesto internazionale della Guerra Fredda e dell’operazione Stay Behind.
Non c’è ricordo senza conoscenza e per ricordare bisogna consultare anche gli archivi. Con il supporto di funzionari del Ministero dell’Interno, Procuratori Generali e rappresentanti dell’Arma, mi è stato consentito l’accesso ai corpi di reato conservati negli Uffici di tribunali - come oggetti sequestrati nei covi di terroristi ed effetti personali delle vittime - e negli autocentri con veicoli colpiti negli agguati.
Gli archivi preservano attraverso il tempo sottostando ai limiti imposti dalle capacità di immagazzinamento. Selezione, smistamento e smaltimento sono decisivi quanto qualsiasi azione di raccolta e conservazione. Inoltre, i criteri di valutazione possono non essere condivisi dalle generazioni successive.
Alla stregua di un’esplorazione archeologica non ho potuto prevedere cosa avrei trovato. Molti oggetti che avrei voluto fotografare non esistono più, mentre altri si stanno deteriorando. L’assenza di informazione non concerne solo la conoscenza che ereditiamo, ma pure la natura degli archivi, che sono luoghi di vuoti di informazione. I loro custodi saranno sempre più coloro che possiedono il potere di decidere cosa riprodurre su supporti più durevoli.
Si innesca una riflessione, particolarmente attuale e sentita, sulla conservazione di documenti e reperti di un pezzo di storia significativo. Ricordare come anche non ricordare è un’attività sociale con un lato etico: dimenticare è colpa. La memoria ha un carattere distributivo, essendo veicolata da testi, documenti e immagini che entrano in relazione tra loro contribuendo a costruire un senso coeso del passato, imprescindibile per la costruzione di un’identità attuale.
L’immaginario collettivo attinge soprattutto dalle riprese e fotografie dell’epoca, che hanno avuto una maggiore diffusione attraverso i media. L’utilizzo delle lastre a colori permette una nuova percezione e attualizza il rapporto con una realtà che in gran parte è stata rappresentata in bianco e nero.
Alcuni segni restituiti non vengono riconosciuti, seppure appartengono a momenti centrali che hanno determinato il corso della storia d’Italia negli ultimi cinquant’anni. Le immagini di tracce rimaste e di quanto è scomparso assurgono a mediatori della memoria di accadimenti che per la generazione adulta appartengono al recente passato e come tali sono indivisibili dalla memoria biografica che ne difende il ricordo, mentre per i giovani sono già parte della Storia.
Rispetto al mio vissuto, ha richiamato reminiscenze d’infanzia, anche di quando mio padre, operaio sindacalista al reparto meccanico dell’Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco, raccontava della crescente preoccupazione nelle fabbriche.
Con la nitidezza dei dettagli del grande formato, le inquadrature ritagliano segni congelati. Ho scelto di posizionare la camera a pochi centimetri, così da consentire all’osservatore di avvicinarsi altrettanto, stimolando un’esperienza percettiva che esorta a soffermarsi e concentrare l’attenzione.
Il ricordo sedimentato nella materia costituisce la memoria: i fori sulla camicia che indossò Aldo Moro il giorno della sua uccisione e sulla coperta in cui fu avvolto, la pietra dilaniata dall’ordigno in Piazza della Loggia e gli indumenti delle vittime, carrozzerie di automobili crivellate, la bomba rudimentale disinnescata sul treno 154 Trieste - Parigi alla Stazione Centrale di Milano, quattro fogli di un block notes dell’Italsider con riflessioni di Guido Rossa sul terrorismo rosso e nero, complotto politico e gangli anticomunisti dello Stato. L’analisi manoscritta dell’operaio e sindacalista CGIL, poco prima di essere ucciso dalle Brigate Rosse nel 1979, è stata condivisa da sua figlia per la prima volta.
Lorenzo Migliorati, studioso di sociologia della memoria, ha scritto: “Questi corpi di reato sono vere e proprie pratiche di memoria, sostanziate di cultura materiale, che sedimentano la narrazione della nostra (nel senso di comunità nazionale) memoria. Ci abiteranno e informeranno la nostra identità, anche se non li vedremo, finché non li nomineremo e li attraverseremo. Il lavoro di Cifali è potente anche per questo: dà forma, nome e sostanza ad oggetti che avremmo potuto non vedere mai.”
Gigi Cifali